Un RFID per tutti
(Radio Frequency IDentification)


Per chi vuole capire DOVE stiamo andando... e sopratutto CHI ci sta guidando!

sabato, dicembre 16, 2006

Ancora Citibank sulle nostre impronte..



Arriva da Singapore la notizia che Citibank ha avviato l'introduzione di un sistema di pagamento biometrico che permette ai possessori di carte di credito di pagare sfruttando le proprie impronte digitali per il riconoscimento. Per autenticare l'operazione deve essere digitato anche un codice di sette cifre.

Impronta digitali a go-go


PIN addio? Dal Giappone la proposta di utilizzare le impronte digitali al posto dei bancomat

In arrivo una rivoluzione nel campo delle carte magnetiche di pagamento? Pare proprio di sì, anzi pare che la vera novità possa essere la scomparsa stessa delle cards medesime, che verranno sostituite da codici biometrici quali le impronte digitali. Lo promette un'iniziativa intrapresa dall'operatore ICT Hitaci, e la notizia è stata ripresa da importanti fonti di stampa nazionali.

Entro la fine del 2006, riporta un articolo apparso sul sito TGCOM, Hitaci installerà in Giappone alcuni speciali lettori ottici in grado di sostituire definitivamente i codici segreti dei bancomat con il riconoscimento delle vene di un dito.

L'innovazione potrebbe risultare decisamente opportuna non soltanto per gli operatori ed i consumatori del sol levante. Il dilagante fenomeno della falsificazione e dell'appropriazione di credenziali altrui (password o PIN) di carte di pagamento affligge purtroppo anche il nostro Paese.

Solo nel 2005, cifre indicate dallo stesso articolo del TGCOM, in Italia sono state registrate 266mila truffe di questo genere, tramite interventi esterni avvenuti sui lettori bancomat, sostituendo od alterando il dispositivo per la lettura della banda magnetica (skinner).

Il nuovo dispositivo giapponese dovrebbe essere più accurato del riconoscimento dell'iride e delle impronte digitali e dovrebbe rendere inutilizzabili gli skimmer, speciali lettori in miniatura adoperati per rubare i dati contenuti sulle bande magnetiche.

Gli skimmer sono degli apparecchi wireless autoalimentati poco più grandi di un pacchetto di sigarette che vengono applicati alle fessure dei bancomat. In commercio ne esistono di diverso genere e prezzo, ma per acquistare un dispositivo standard sono sufficienti circa 300 dollari, e le procedure per "rubare" l'identità digitale dei consumatori sono purtroppo ben note ai nostri lettori.

Tuttavia le soluzioni proposte per evitare il fenomeno dello "skimming" sono molteplici, oltre quella avanzata dall'Hitaci. Al vaglio degli esperti ci sarebbero molte altre idee che vanno dal più semplice invio di un Sms ad ogni prelievo al più complesso riconoscimento facciale per accedere al conto corrente.

Il vecchio Pin sembra dunque destinato a scomparire? Forse no, o meglio, probabilmente non resterà più solo a proteggere la nostra riservatezza, ma potrebbe essere ancora utilizzato in combinato con altri dispositivi di autenticazione, come ad esempio un'altro dispositivo biometrico.

Fonte: http://www.tgcom.mediaset.it/tgtech/articoli/articolo283874.shtml (15:00)

Faccia a faccia per un caffè..



Grad students in San Diego build biometric vending machine
Monday, July 31 2006

By Andy Williams, Contributing Editor

A group of grad students at the University of California, San Diego (UCSD) are in the process of creating what one of the students calls the "most over-designed soda machine in the world."

Right now, the machine has attached to it a barcode scanner, a fingerprint reader, and a web cam for facial recognition. Want a Coke? Stick your thumb on the reader so the machine recognizes you as having an account, take out the drink, then walk way, never having had to reach into your pocket for change.

Sveniamoci al bancomat..

Il bancomat diventa biometrico

URL news: http://www.webmasterpoint.org/risorse/articolo.asp?id=16984

Per i giapponesi prelievi sicuri

Un istituto di credito giapponese ha recentemente sostituito i propri sportelli bancomat con una nuova versione capace di confrontare le vene della mano della persona che tenta di effettuare un prelievo con i dati biometrici memorizzati all’interno della carta di credito. Il sistema, a detta degli esperti, è assolutamente sicuro, a prova di truffa e di ladro.

Il cliente non deve far altro che avvicinarsi alla cassa automatica, inserire come anche oggi fa la propria tessera e poi, anziché digitare lo scomodo codice numerico, posare la mano su un lettore ottico. Soltanto se i dati memorizzati coincideranno con quelli rilevati dallo scanner si avrà accesso all’interfaccia software che consentirà poi di effettuare richieste allo sportello.

La scelta di adottare una simile tecnologia, fanno sapere dal Giappone, è stata obbligata. Nell’ultimo anno, infatti, il numero dei prelievi non autorizzati è stato drammaticamente alto. I clienti, spaventati, sono diventati eccessivamente diffidenti! Le banche hanno così scelto di rinnovare i propri servizi, utilizzando le più sofisticate novità tecnologiche disponibili sul mercato. A detta degli esperti il sistema biometrico usato in Giappone è addirittura più sicuro di quelli già in servizio in America. L’impronta vascolare, infatti, risulta unica e inalterabile.

Certo, la trasformazione della Rete bancomat, non sarà proprio indolore. Equipaggiare un solo sportello con un lettore biometrico costerà alle banche circa 2.500 euro. Tuttavia, per gli analisti, l’investimento renderà più sereni i clienti che ritroveranno così fiducia negli istituti e riprenderanno a servirsi delle carte di credito. Entro il 2008, spiegano alcuni del settore, soltanto in Giappone ci saranno oltre 5 milioni di carte biometriche.

La situazione nel nostro paese sembra invece lontana dall’esser migliorata. I consumatori possono contare per ora soltanto sulle classiche carte, che un qualunque malintenzionato può rubare, clonare e utilizzare a proprio piacimento. Questo non significa comunque che non si stiano tenendo d’occhio queste novità tecnologiche. “E’ un sistema del futuro – spiega un portavoce di Unicredit, informato sui passi in avanti fatti dagli istituti di credito del Sol Levante - ma ci sono indicazioni del Garante su problemi di privacy di cui tenere conto. Non sarà l’unico mezzo su cui puntare”.

Secondo Ari Juels, della Rsa Security, i dati biometrici non potranno avere un futuro, almeno non se utilizzati da soli. “Non è possibile cambiarli e sono una password perenne. La chiave, inoltre, non è segreta, né privata perché ognuno se la porta dietro tutti i giorni. Chi vuole più sicurezza dovrà usarle non al posto di un codice o di una password, ma insieme ad essi”.