Cellulari Rfid, manca uno standard: e meno male! il Controllo Totale è rimandato!
Cellulari Rfid, manca uno standard
12 May 2006
ImageGli operatori di telefonia mobile e i produttori
di telefonini devono rimboccarsi le maniche per
definire una piattaforma standard che permetta al Rfid
di essere più ampiamente utilizzato in questo settore,
uscendo da impieghi di nicchia in cui è confinato al
momento. E' questo il dato principale che emerge dal
rapporto "RFID Report 2006-2011: Opportunities and
challenges with cellular RFID", pubblicato dalla
società di consulenza visiongain.
Il rapporto riporta una analisi ad alto livello del
mercato Rfid, che si concentra sui temi come lo
spettro, l'interoperabilità, la scalabilità, costi di
adozione e prezzo dei servizi, sicurezza e privacy. In
più, discute il potenziale del Rfid nel settore della
telefonia mobile, e le possibilità di integrazione sia
sul versante delle reti che su quello degli
apparecchi, e le strategie che potranno essere
adottate dai rispettivi attori di mercato.
Secondo lo studio, il 62 per cento dei telefonini nel
2011 sarà dotato di tag e/o funzionalità di lettura
Rfid, rispetto all'attuale 1%. La crescita sarà
trainata dal calo dei costi di integrazione dei chip
Rfid nei dispositivi mobili. Tuttavia questo non
significa automaticamente che saranno disponibili
applicazioni. I telefoni cellulari possono facilmente
essere accoppiati a tag attivi o a lettori Rfid, ma la
mancanza di una killer application, dovuta prima di
tutto all'assenza di uno standard condiviso, sta
rallentando la risposta del mercato.
"La buona notizia è che anche in assenza di una killer
application, soluzioni puntuali si adattano bene al
mercato della telefonia cellulare" spiega la
principale autrice del rapporto, Nancee Ruzicka. "I
cellulari adattati per effettuare pagamenti o
controllare gli ingressi sono al momento sperimentati
in diversi mercati. La logica estensione della
tecnologia Rfid è nei telefoni cellulari. Un quarto
della popolazione mondiale ha un dispositivo mobile, e
l'industria sta appena iniziando a sfruttare queste
possibilità".
Lo studio evidenzia anche che i produttori di
soluzioni Rfid avranno molto da guadagnare dallo
standard Gen2 atteso per la metà del 2006. La
definizione e adozione di questo standard avrà
l'effetto di "galvanizzare il mercato", anche se
rimangono problemi rispetto all'interoperabilità
globale, in particolare in Cina, dove passano molte
importanti catene distributive.
da: rfiditalia.com
12 May 2006
ImageGli operatori di telefonia mobile e i produttori
di telefonini devono rimboccarsi le maniche per
definire una piattaforma standard che permetta al Rfid
di essere più ampiamente utilizzato in questo settore,
uscendo da impieghi di nicchia in cui è confinato al
momento. E' questo il dato principale che emerge dal
rapporto "RFID Report 2006-2011: Opportunities and
challenges with cellular RFID", pubblicato dalla
società di consulenza visiongain.
Il rapporto riporta una analisi ad alto livello del
mercato Rfid, che si concentra sui temi come lo
spettro, l'interoperabilità, la scalabilità, costi di
adozione e prezzo dei servizi, sicurezza e privacy. In
più, discute il potenziale del Rfid nel settore della
telefonia mobile, e le possibilità di integrazione sia
sul versante delle reti che su quello degli
apparecchi, e le strategie che potranno essere
adottate dai rispettivi attori di mercato.
Secondo lo studio, il 62 per cento dei telefonini nel
2011 sarà dotato di tag e/o funzionalità di lettura
Rfid, rispetto all'attuale 1%. La crescita sarà
trainata dal calo dei costi di integrazione dei chip
Rfid nei dispositivi mobili. Tuttavia questo non
significa automaticamente che saranno disponibili
applicazioni. I telefoni cellulari possono facilmente
essere accoppiati a tag attivi o a lettori Rfid, ma la
mancanza di una killer application, dovuta prima di
tutto all'assenza di uno standard condiviso, sta
rallentando la risposta del mercato.
"La buona notizia è che anche in assenza di una killer
application, soluzioni puntuali si adattano bene al
mercato della telefonia cellulare" spiega la
principale autrice del rapporto, Nancee Ruzicka. "I
cellulari adattati per effettuare pagamenti o
controllare gli ingressi sono al momento sperimentati
in diversi mercati. La logica estensione della
tecnologia Rfid è nei telefoni cellulari. Un quarto
della popolazione mondiale ha un dispositivo mobile, e
l'industria sta appena iniziando a sfruttare queste
possibilità".
Lo studio evidenzia anche che i produttori di
soluzioni Rfid avranno molto da guadagnare dallo
standard Gen2 atteso per la metà del 2006. La
definizione e adozione di questo standard avrà
l'effetto di "galvanizzare il mercato", anche se
rimangono problemi rispetto all'interoperabilità
globale, in particolare in Cina, dove passano molte
importanti catene distributive.
da: rfiditalia.com
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