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sabato, febbraio 12, 2005

Bambini a scuola marchiati come bestie

da Repubblica:
Proteste dei genitori contro una scuola di Sutter, California
che ha "applicato" a 600 alunni una targa di identificazione
Usa, Grande Fratello a scuola alunni spiati con microchip
Il preside: "E' per controllare i loro spostamenti nell'istituto"
I genitori: "Mia figlia si sente come una scatola di cereali"

WASHINGTON - E' lo stesso sistema utilizzato dagli allevatori di bestiame per tenere sotto controllo i capi. Ed è stato applicato ai seicento alunni di una scuola della California, costretti a indossare una targhetta d'identificazione, contenente un microchip che rivela agli insegnanti i loro movimenti all'interno dell'istituto. Il provvedimento, il primo del genere negli Stati Uniti, è stato voluto da Earnie Graham, preside della Brittan Elementary School di Sutter, e ha suscitato le proteste di molti genitori che accusano la scuola di invasione di privacy e di metodi non educativi.

"Mia figlia è tornata a casa con la targhetta ancora al collo - ha protestato Jeff Tatro, padre di una bambina - e ha detto che si sentiva come un pacchetto di cereali". Il preside ha giustificato l'adozione del sistema dicendo che è utile a controllare, in modo più accurato, la frequenza alle lezioni, ad aumentare la sicurezza nella scuola e a scoraggiare episodi di vandalismo.

I seicento studenti, dalla prima elementare alla terza media, devono indossare costantemente la targhetta di identificazione che reca la loro foto, il loro nome ed un microchip con una mini-antenna. Sensori dislocati all'ingresso delle classi, e altrove nella scuola (anche nei bagni), registrano automaticamente il passaggio degli studenti: ogni targhetta invia, con segnali radio, un numero criptato di 15 cifre, che corrisponde al nome dello studente. Gli insegnanti possono seguire, su computer speciali, gli spostamenti dei ragazzi.

A peggiorare le reazioni, la decisione del preside di far scattare l'esperimento senza, prima, consultare i genitori degli allievi. "Deve esistere un sistema per migliorare la sicurezza dei nostri ragazzi senza farli sentire un capo di bestiame o un prodotto del supermarket - osserva Michael Cantrall, uno dei numerosi genitori perplessi - la scuola deve educare gli studenti ad assumere comportamenti responsabili: il metodo 'Grande Fratello' non mi sembra il migliore".

Alcuni genitori hanno espresso la preoccupazione che i segnali radio possano danneggiare la salute dei ragazzi. "Chi lo sostiene non capisce nulla dei segnali radio a bassa frequenza - replica il preside - le targhette servono solo a confermare che ogni studente è in classe". Graham ha minacciato misure disciplinari ("Rientra nei miei poteri") verso i ragazzi che rifiuteranno di indossare a scuola le targhette di identificazione.

Nella polemica sono entrati anche i gruppi per la difesa dei diritti civili, esprimendo il timore che l'iniziativa della scuola californiana possa essere imitata da altri distretti scolastici Usa. Anche se in verità la Brittan, a differenza di altre scuole, non presenta particolari problemi disciplinari. Fonte di polemiche, è il fatto che la compagnia che produce i microchip imposti agli studenti, la InCom Corp., è situata proprio a Sutter, la cittadina dove si trova la scuola, ed è stata fondata dal padre di un ex alunno.

La compagnia ha offerto alla scuola diverse migliaia di dollari in computer e altre attrezzature per effettuare l'esperimento. La speranza della InCom Corp. è di lanciare il prodotto a livello nazionale, accendendo l'interesse di distretti scolastici meno tranquilli della scuola Brittan. Ma le reazioni sdegnate dei familiari degli alunni che stanno facendo da cavia non promettono niente di buono.
(11 febbraio 2005)